Murray Schafer ci ha lasciato

Apprendiamo con profonda tristezza della scomparsa di Murray Schafer, avvenuta il 14 agosto. Murray Schafer oltre che compositore è stato l’iniziatore degli studi sul paesaggio sonoro fin dagli anni ’60, coniando il termine soundscape, tutt’oggi usato per designare l’insieme di suoni che caratterizzano un ambiente. La sua sensibilità sociale e artistica ha dato vita prima al Vancouver Soundscape Project e successivamente al World Soundscape Project presso la Simon Fraser University.

Come testimoniato dall’ultimo numero della nostra rivista, dedicato all’ascolto in prospettiva ecologica, il suo testo “Il paesaggio sonoro”, pubblicato nel 1977 e tradotto in italiano nel 1985, continua a rappresentare un riferimento fondamentale per tutti coloro che si avvicinano a questo campo di studi, nella veste di compositori, insegnanti, esperti di acustica, sociologi e antropologi.
Schafer ha inventato anche un nuovo vocabolario di termini concettuali e descrittivi (keynote sound, soundmark, sound event, Hi-Fi/Lo-Fi soundscape) da cui sono partire le ricerche successive e che ci aiuta tuttora ad analizzare e comprendere peculiarità e trasformazioni degli ambienti sonori. Ha inoltre auspicato la nascita di una nuova disciplina, l’Acoustic Design, a cui spetta il compito di lavorare sulla qualità degli ambienti sonori e sulla conservazione degli equilibri ecologici ad essi correlati.
Non c’è dubbio che Murray Schafer sia stato un precursore e che purtroppo ancora oggi – in piena crisi climatica – l’obiettivo del suo lavoro, e cioè lo sviluppo da parte di tutti di un ascolto attento e attivo nei confronti del paesaggio sonoro, abbia ancora bisogno di un lavoro capillare di sensibilizzazione, nel quale gli insegnanti di discipline musicali hanno un ruolo fondamentale.