Prossimi numeri


MD 190 (giugno 2024) => La voce nella relazione educativa (numero in preparazione)
Sulle qualità sonore e musicali dell’uso della voce a scuola si è detto a più riprese. Sono plurime le esperienze didattiche e espressive che anche Musica Domani ha raccolto partendo dalla voce parlata per arrivare alla voce cantante. Ma la voce a scuola si fa anche portatrice di testimonianze empatiche, affettive, relazionali. È il principale tramite (sonoro) attraverso cui il dialogo si compie, i contatti si dispiegano, le accoglienze (o inaccoglienze) si palesano. Quanta consapevolezza c’è di questa “musica” quotidiana? Quali attenzioni o disattenzioni? Come fare interagire questo piano comunicativo con quello espressivo, artistico, performativo?


MD 191 (dicembre 2024) => Valutare oltre il voto (scadenza invio contributi a redazione@musicadomani.it: 15 giugno 2024)
Nella scuola, la valutazione (spesso un atto burocratico e autocratico, molto più di rado democratico) riguarda – così indicano i riferimenti ministeriali – l’apprendimento e il comportamento degli studenti. L’atto del valutare, da parte dei docenti, comporta l’adozione e la condivisione di pratiche, procedure e strumenti. La loro scelta rivela quale sia l’intento ultimo: una valutazione come fine, principalmente volta ad attestare un “merito”, o come mezzo per la costruzione di atteggiamenti critici, di consapevolezze, di autoanalisi?
In questo numero, oltre a promuovere la costruzione di un pensiero critico sulle pratiche valutative in vigore, vorremmo comprendere come le attività espressive (tra cui la musica in particolare) siano in grado di collocarsi in questo quadro. Per questo rinnoveremo alcune domande sulle quali abbiamo insistito più volte: Come si valuta una performance? Come si valuta una composizione di gruppo? Come si valuta una produzione artistica? Quali criteri possono pertanto sostituire quello dell’oggettività, da troppo tempo unico catalizzatore di una sedicente equità valutativa?


MD 192 (giugno 2025) => Le professioni della musica (scadenza invio contributi a redazione@musicadomani.it: 15 dicembre 2024)
A chi studia musica sembra essere data la possibilità di intraprendere strade professionali orientate verso due sole direzioni: o nell’ambito artistico-performativo (per diventare strumentista, cantante, compositore o compositrice …), o nell’ambito educativo (per diventare insegnante). Un possibile “terzo polo”, che fatica a darsi un profilo riconoscibile, riguarda l’ambito musicoterapico. Difficilmente si immagina che con la musica si possa fare altro.
Premesso che il valore culturale e formativo della musica è da tempo attestato e considerato fondante per la crescita di qualsiasi cittadino e cittadina (quale che sia il mestiere che eserciterà), vi sono però molte professioni, oltre a quelle menzionate, che necessitano di competenze sono-musicali.
In questo numero vorremmo esplorare alcune di queste professioni per indagare come, chi le esercita, le abbia scoperte e quale sia stato il cammino di formazione.
Riprendere riflessioni attorno a un’articolata rosa di professioni attinenti al suono e alla musica gioverebbe anche all’istruzione secondaria e al livello universitario, per meglio organizzare le attività di orientamento e per la progettazione di specifici percorsi di alta formazione.   


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