L’ascolto e l’ostacolo

FAUSTO PETRELLA
L’ascolto e l’ostacolo. Psicoanalisi e musica
Editoriale Jaca Book, Milano 2018, pp. 285, € 25,00

A CHI SI RIVOLGE
Il libro si rivolge a musicisti, musicoterapeuti, psicoanalisti, ma anche a tutti coloro che sono interessati a un dialogo tra musica e psicoanalisi.

MOTIVI DI INTERESSE
«L’ascolto contiene l’ostacolo intanto come suo anagramma quasi perfetto, che passa inosservato e che non si può intuire o ascoltare, ma solo compitare e rilevare. Lo contiene infine per l’alterità irriducibile della persona alla quale si rivolge e che è insieme impenetrabile e desiderosa di comprensione» (p. 53). L’Altro e il suo mistero – con cui lo psicoanalista si confronta nella stanza d’analisi – e la musica e il suo misterioso potere di agire sull’esperienza e il sentire degli esseri umani (due “oggetti” a cui Fausto Petrella ha sempre appassionatamente rivolto il suo ascolto), sono interrogati e intrecciati in questo libro attraverso una riflessione non sistematica, ma di grande rigore metodologico che restituisce, con una scrittura chiara e godibile, priva di gergalismi, la profonda competenza psicoanalitica e l’appassionato sapere musicale dell’autore.
Ordinario di Psichiatria a Pavia, psicoanalista ed ex presidente della Società Psicoanalitica Italiana, collaboratore del Corso di Teoria e Pratica della Terapeutica Artistica a Brera, Petrella – dolorosamente scomparso all’inizio del 2020 – ha sempre amato mettere in dialogo differenti ambiti disciplinari per arricchire con punti di vista diversi la comprensione di fenomeni complessi. Mosso da un’inesausta curiosità e apertura alla dimensione creativa della mente umana (per come si articola nelle arti figurative, la letteratura e il teatro), ha tuttavia sempre rivolto alla musica un’attenzione privilegiata. Durante le sue conferenze scientifiche spesso faceva ascoltare al pubblico dei brani musicali, con l’intento di «rompere il quadro concettuale del discorso psicoanalitico, mettendo in contatto l’ascoltatore con emozioni, intuizioni, frammenti di discorso musicale atto a generare aperture e visioni che nessuna trattazione “scientifica” o nessun testo clinico permettono di realizzare. Lo scopo è avvicinare agli aspetti musicali di cui è ricca l’espressività che si manifesta nel lavoro analitico: tra ascolto e silenzio compaiono le vibrazioni di una vocalità rivelatrice e necessaria alla costruzione del senso e allo sviluppo della relazione e del processo analitico» (pp. 17-18).
“Ascoltare” non è il semplice udire i suoni o comprendere intellettualisticamente il significato delle parole, ma “sentire” nel senso di cogliere le emozioni e gli stati affettivi che innervano suoni e parole. “Ascoltare” è sostare in una condizione di accoglienza e di attesa, di disponibilità recettiva e creativa, consentendo che l’esperienza che si sta facendo penetri la nostra interiorità senza volerla preventivamente indirizzare, controllare, definirne il senso. “Soggiornare” nell’ascolto implica il lasciarsi attraversare da un flusso di elementi sonori, discorsivi, emotivi, immaginativi con tutte le risonanze che si attiveranno in noi, e solo in un secondo momento potremo tentare di definirli e organizzarli secondo una coerenza, un senso.
Nel setting dedicato all’ascolto musicale, come nel setting psicoanalitico ove paziente e analista si incontrano, viene messa in gioco un’esperienza “estetica” nell’accezione più propria del termine, ossia un’esperienza che, a partire dalla percezione e dalla sensorialità, si colora di affettività e immaginazione e solo successivamente, dopo il “sentire”, può trovare espressione nel pensiero e nella simbolizzazione verbale.
Nella raccolta di saggi che compongono questo volume vengono affrontati molti temi comuni alla psicoanalisi e alla musica, articolandone armonie e dissonanze: interpretazione, improvvisazione, forme di ascolto, impiego di strumenti, modi di attivazione di emozione e affetti; vi sono anche letture e riflessioni sul Bolero, sul Flauto Magico, su Il Turco in Italia, e anche un capitolo sulle narrazioni per immagini. Un libro fertile e stimolante, che dimostra magistralmente come ascolto clinico ed esperienza musicale possono costituire esperienze in grado di illuminarsi reciprocamente.

Maria Grazia Vassallo