Musica e inclusione – Bisogni educativi speciali e didattica della musica

LUCIA CHIAPPETTA CAJOLA – AMALIA LAVINIA RIZZO
Muisca e inclusione. Teorie e strategie didattiche
Carocci editore, Roma 2016 (ristampa 2018), pp 220, € 18,00

ELEONORA CONCINA
Bisogni educativi speciali e didattica della musica
Carocci editore, Roma 2019, pp. 114, € 13,00

A CHI SI RIVOLGONO

I due testi si rivolgono a insegnanti di Musica e di Strumento (ma anche di Sostegno e di altre discipline) dei diversi ordini di scuola. Possono essere inoltre utili a chi si occupa di formazione nell’ottica dell’inclusività.

MOTIVI DI INTERESSE
I due testi, pur di argomento analogo e della stessa casa editrice, sono molto diversi tra loro e mostrano ottiche e concezioni spesso opposte.
Il testo di Eleonora Concina, anche se più recente, sembra ignorare (e la bibliografia finale lo conferma) tutto quanto è fino ad ora stato elaborato nel campo della didattica della musica. Espone come grandi novità concetti che, anche se condivisibili, sono patrimonio di chi si occupa di didattica della musica da più di cinquant’anni. Affermare che «Attualmente si sta assistendo a un cambiamento nella didattica musicale» (p. 17) che non consiste più nella pura trasmissione di prassi esecutive, ma che considera l’insegnamento un’attività formativa che si pone l’obiettivo della crescita personale dell’allievo – significa non conoscere tutto ciò che è stato elaborato, sperimentato, discusso in questo campo. Basterebbe a testimoniarlo anche solo leggere i primi numeri di Musica Domani risalenti al 1971. Il testo illustra in modo chiaro e ordinato quali sono i Bisogni Educativi Speciali; prende in esame le disabilità intellettive (soffermandosi su sindrome di Down e sindrome di Williams), i disturbi dello spettro dell’autismo, i Disturbi Specifici di Apprendimento e l’Adhd, spiegando cosa sono da un punto di vista scientifico e dei principali effetti sulla persona. Per ogni tipo di disturbo espone alcune esili proposte di intervento musicale: anche su questo versante molto altro è già stato elaborato e sperimentato.
Il testo Musica e inclusione  si inserisce invece appieno nel dibattito interno alla didattica musicale incentrato sulla risorsa che la musica offre sia nel campo della crescita e dello sviluppo della persona e della sua socialità, sia nel campo della cura. Nella prima parte Lucia Chiappetta Cajola analizza l’importanza della musica e del gioco nella scuola inclusiva, partendo dalle teorie di Éduard Séguin (1812 – 1880) e della successiva elaborazione di Maria Montessori, per arrivare alle attuali concezioni, frutto del contributo di tanti e tante che le numerose citazioni e la bibliografia finale documentano. La sezione si conclude con la proposta di due percorsi didattici progettati per competenze e incentrati sul gioco e sulla musica, realizzati rispettivamente in una classe prima e in una classe terza di scuola primaria.
Amalia Lavinia Rizzo, nella seconda parte del testo, analizza il Laboratorio Musicale e lo propone come modello di didattica per l’inclusione. Laboratorio inteso nella sua duplice accezione di spazio fisico con determinate caratteristiche, e di atteggiamento mentale che porta a elaborare strategie didattiche inclusive. Propone, in conclusione, una serie di attività laboratoriali progettate e sperimentate in una classe prima di scuola secondaria di primo grado, nell’ambito della ricerca-azione  “Diventare una classe musicale per includere le differenze”. La descrizione delle attività è corredata da una serie di griglie, tabelle e schemi dettagliati ed efficaci.

Mariateresa Lietti

 

In data 26/10/21 riceviamo dall’autrice di Bisogni educativi speciali e didattica della musica, Eleonora Concina, la seguente postilla all’edizione del suo libro.

Il volume “Bisogni educativi speciali e didattica della musica” nasce con l’idea di introdurre il lettore alla tematica della didattica speciale nell’ambito dell’istruzione musicale vocale e strumentale. Il taglio abbastanza discorsivo e la presenza di vari aneddoti relativi alle tematiche presentate hanno lo scopo di stimolare la riflessione personale del lettore su quella che è l’idea chiave del libro: ogni studente (anche coloro che non si trovano formalmente in una condizione di Bisogno Educativo Speciale) porta con sé esigenze educative specifiche. Queste esigenze, più o meno esplicite, vanno tenute adeguatamente in considerazione, in modo tale da non farle diventare delle etichette che portino a classificare gli studenti dentro categorie preconfezionate. L’allievo con il supporto dell’insegnante deve poter costruire il suo percorso formativo, in modo tale da sviluppare al massimo il suo potenziale e raggiungere gli obiettivi personali e di apprendimento che sono stati negoziati all’interno della relazione educativa.
La formazione musicale può essere considerata una risorsa fondamentale per promuovere lo sviluppo del pieno potenziale di un individuo, in base a quelle che sono i suoi interessi e le sue aspettative. Come poter, quindi, riflettere sul concetto di “bisogno speciale”? Come discusso nel volume, è fondamentale considerare sia il ruolo dello/a studente/essa che quello dell’insegnante. L’allievo, come centro del progetto educativo, di cui è parte attiva e partecipa anche attraverso l’espressione delle sue aspettative, obiettivi ed esigenze personali e specifiche. L’insegnante, come facilitatore di un percorso di apprendimento che deve mirare al raggiungimento di quelli che sono gli obiettivi adeguati per quello/a studente/essa particolare in quello specifico contesto.
All’interno del volume è possibile trovare una breve descrizione delle principali condizioni che possono configurare una situazione caratterizzata da Bisogni Educativi Speciali, evidenziando i punti di forza e le potenziali sfide che possono presentarsi all’interno di un percorso di formazione, con specifico riferimento all’ambito musicale. Gli spunti operativi inseriti nel testo sono principalmente basilari e a titolo esemplificativo e non coprono sicuramente la vasta gamma di indicazioni e interventi che possono essere adottati per ogni singola specifica situazione: per tale motivo, dal capitolo 3 in poi, alla fine di ogni capitolo è possibile trovare una serie di indicazioni di lettura per approfondire l’argomento trattato. La letteratura indicata fa riferimento ad alcuni tra i principali manuali e saggi a carattere pratico- operativo pubblicati sull’argomento negli ultimi 20 anni.
Al di là dei consigli pratici, per cui come già detto si rimanda ad autori e letture più specializzate, il messaggio principale che si vuole veicolare è che il percorso formativo nell’ambito della didattica musicale deve essere costruito su e assieme allo/a studente/essa. Non esistono programmi preconfezionati da poter applicare acriticamente così come sono, ma è fondamentale ascoltare l’allievo, capirne gli obiettivi e i bisogni, analizzare la situazione, evidenziando i punti di forza e le criticità, e negoziare con lo/a studente/essa (eventualmente condividendo anche con la famiglia) le varie tappe del processo formativo. Tutto questo nell’ottica di favorire, allo stesso tempo, sia l’acquisizione di competenze musicali sia lo sviluppo di tutti quegli aspetti cognitivi, motivazionali, psicologi e sociali che caratterizzano lo sviluppo ottimale dell’individuo.

Eleonora Concina