Canti per giocare

ROBERTO GOITRE – ESTER SERITTI
Canti per giocare
Multimage, Firenze 2019
Copia anastatica dell’originale edito da Suvini Zerboni, Milano 1980 pp. 188, libro + mp3,  € 15,00

A CHI SI RIVOLGE
Questo testo è utile a chi si occupa di educazione infantile, a docenti di musica e non, a educatori e ricercatori didattici; è un testo prezioso anche per etnomusicologi o semplici amanti del canto popolare. È valido ausilio inoltre per i direttori di coro di voci bianche che possono trovarvi canti belli e utili a migliorare la vocalità dei piccoli coristi, nonché a tutte quelle famiglie in cerca di canti, giochi e attività da fare insieme ai bambini dai 3 fino agli 8-9 anni d’età.

MOTIVI DI INTERESSE
Il libro nasce dalla collaborazione tra Roberto Goitre ed Ester Seritti e viene pubblicato la prima volta nel 1980. Si presenta ora nella sua veste originale, grazie a una ristampa anastatica.
Contiene 75 canti popolari infantili dell’Italia centrale con proposte operative per l’educazione globale del bambino nelle scuole d’infanzia e nelle scuole primarie. Inoltre è arricchito da un’ampia premessa che illustra le origini e le finalità della ricerca, chiarisce la linea pedagogica proposta e fornisce avvertenze e consigli utili agli insegnanti. Contenuti tutt’oggi di grande validità.
Ester Seritti – insegnante di educazione musicale, ricercatrice nei settori della pedagogia musicale e dell’etnomusicologia – e Roberto Goitre – direttore di coro e docente di conservatorio, che tanto si adoperò per lo sviluppo dell’educazione musicale in Italia – si conobbero quasi per caso alla casa editrice Suvini Zerboni, a cui Ester Seritti si era rivolta per far pubblicare i canti infantili da lei stessa raccolti. Roberto Goitre vide in questo repertorio la possibilità di avviare la creazione di un corpus di canti popolari, che ancora mancava in Italia, ispirandosi ai principi pedagogici di Zoltán Kodály. Per questo ogni canto è corredato dall’indicazione sullo spartito della posizione della tonica, per la lettura relativa da lui stesso introdotta in Italia (Do mobile). Ad alcuni brani sono aggiunte semplici elaborazioni ritmiche strumentali e per tutti i canti sono descritti i giochi e le attività che li accompagnavano. Agli spartiti si aggiunse in un secondo momento la voce-guida dell’etnomusicologa Serena Facci come complemento audio al libro, ora disponibile gratuitamente sul web (www.centrogoitre.com/canti-per-giocare). Nella raccolta si trovano conte e filastrocche parlate, canti diffusi in tutta Italia con lievi varianti e altre melodie meno note ma di grande interesse.
Sull’importanza, la validità e la modernità dei temi affrontati nel libro, pur a quarant’anni di distanza, possiamo portare ad esempio la premessa di Goitre e Seritti in cui l’accostamento di due enunciati “la musica è un linguaggio” e il suo reciproco  “il linguaggio è una musica” induce a meditare sulla musica e sul suono espressivo come “spinta” primigenia alla formazione del linguaggio verbale e sullo stretto e indissolubile legame che esiste quindi tra la musica e la parola, tema ancora oggi dibattuto in ambito didattico-musicale.
Il libro aiuta a riflettere, inoltre, sul valore pedagogico del canto popolare infantile: «la melodia popolare infantile autentica» – scrivono i due autori – «si presta a essere cantata correttamente mentre quella pseudo-infantile o pseudo-popolare è destinata a un’esecuzione sempre assai approssimativa nell’intonazione, nel ritmo, nella respirazione, nel fraseggio». Da una frase come la seguente si comprende quanto queste affermazioni siano ancora assolutamente attuali: «viene spontaneo domandarsi perché ai nostri bambini, nelle nostre scuole materne, venga permesso di cantare malamente, in modo sguaiato, con i respiri sovente sbagliati, con i suoni mal intonati, con orribili portamenti, quando invece si è solleciti nel correggere i loro errori di linguaggio nel discorso verbale».
L’edizione anastatica è impreziosita dalle prefazioni dell’editore Multimage, di Ester Seritti e del Centro Studi di Didattica Musicale Roberto Goitre i quali, grazie anche alla famiglia Goitre e alla casa editrice Suvini Zerboni che ne hanno ceduto i diritti, hanno contribuito alla riedizione di questa pubblicazione.

Lorella Perugia