Vide@mus (MD 157) – C’è qualcuno che ascolta

I paesaggi sonori prendono vita quando qualcuno li percorre, li abita, proietta su di essi i propri stati d’animo, quando qualcuno li ascolta e li interpreta.

Abbiamo selezionato quattro video che “raccontano” due paesaggi sonori: il bosco di notte e la pioggia. Il primo è per antonomasia il luogo della paura, da Cappuccetto Rosso a Pollicino, passando per i cartoni animati e i film dell’orrore. Il secondo è invece associato in genere alla malinconia. I video che proponiamo danno due “interpretazioni” diverse dello stesso paesaggio: abbiamo scelto di togliere l’audio ad alcuni in modo che sia possibile inventare con i bambini/ragazzi una diversa sonorizzazione.

Il bosco di notte

Qui è il racconto verbale a “cambiare tono”: nel primo video chi sta parlando è un disperato re in fuga (il testo è tratto da Un re in ascolto di Italo Calvino); nel secondo un appassionato conoscitore ci racconta la vita notturna del bosco nei suoi aspetti naturalistici più curiosi.

http://www.youtube.com/watch?v=XeHVE4NWI4Y

http://www.youtube.com/watch?v=0rs6SxdUa4g

La pioggia

In questo secondo caso sono prevalentemente le immagini a suggerire due approcci diversi: il primo classicamente malinconico, il secondo più positivo e scanzonato. Anche le musiche scelte come colonna sonora influiscono sullo stato d’animo di chi ascolta (scarica i video senza audio).

http://www.youtube.com/watch?v=3gRY7GdplCA

http://www.youtube.com/watch?v=81I3uDGLq4E

La visione con l’audio può dare lo spunto per:

  • cogliere le due interpretazioni dello stesso paesaggio e individuare gli aspetti che le connotano (caratteri espressivi della voce e della colonna sonora ecc.);
  • elencare i suoni evocati dalle parole e dalle immagini e analizzarne le caratteristiche;
  • cercare i suoni corrispondenti: su You Tube o su Google, digitando le relative parole-chiave (ad esempio rain, effects, sound o i corrispondenti termini in italiano) è possibile ascoltare i versi degli animali citati, reperire i più diversi suoni della pioggia.

Usando i video senza audio si può:

  • elaborare una diversa sonorizzazione con suoni ambientali scaricati da Internet oppure realizzati dal vivo con materiali naturali (acqua, foglie, sassi) e di recupero (carta, bacinelle, contenitori vari);
  • scegliere musiche diverse per le colonne sonore;
  • costruire/sonorizzare un video sulla pioggia tagliando e rimontando diversamente le immagini in modo da alternare i due stati d’animo.

Altre direzioni di lavoro

Sul bosco di notte:

  • raccogliere fiabe, racconti e sequenze di film con situazioni analoghe, analizzarle e sonorizzarle;
  • approfondire il tema sul piano naturalistico con percorsi guidati in collaborazione con l’insegnante di scienze.

Sulla pioggia:

  • allargare il tema ad altri paesaggi sonori acquatici (cascate, torrenti, mare) raccogliendo materiali su You Tube;
  • inventare brani con suoni d’acqua

Per altri spunti didattici si veda, Arianna Sedioli, Suoni d’acqua, Artebambini, Bologna 2007.