Una rivista “di confine”

Capita spesso di trovare nei territori multidisciplinari gli spunti più interessanti da declinare nello specifico del proprio ambito di studio e di lavoro. La rivista Atque, diretta da Paolo Francesco Pieri, è certamente uno di questi territori, che si colloca in uno spazio intermedio fra la psicoterapia e la pratica filosofica. Come può giungere un tale campo di riflessione a sollecitare l’interesse di un insegnante di musica, di un musicista, di un musicologo? È sufficiente scorrere i titoli dei fascicoli che sono stati pubblicati a partire dal 1990 per immaginare possibili sconfinamenti: “Critica del vissuto”, “Il lavoro delle emozioni”, “Le figure della cura”, “La parola che immagina”.

Ma è in particolare “Il suono della voce”, un fascicolo del 2017, che suscita la nostra attenzione. La voce rappresenta un territorio multidisciplinare per eccellenza, soprattutto se non la si studia nei suoi aspetti fisiologici o come semplice veicolo di significati verbali, ma se la si osserva come fondamentale esperienza umana, oggetto sonoro che favorisce l’instaurarsi di relazioni e piani di comunicazione molteplici (antropologico, estetico, psicologico ecc.). È questo l’intento del fascicolo in questione, a cura di Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri, che presenta un indice in forma musicale (Il tema – Primo movimento – Secondo movimento – Ripresa del tema) e contiene molti contributi vicini alle tematiche affrontate da Musica Domani.

I fascicoli precedenti al 2017 sono visibili on line, mentre i più recenti sono sfogliabili in anteprima; chi desiderasse ordinare in cartaceo il numero sulla voce (Nuova serie, n. 20) può scrivere all’editore Moretti & Vitali all’indirizzo ordini@morettievitali.it

Per ulteriori informazioni: www.atquerivista.it